Il mondo contemporaneo si trova di fronte a sfide climatiche
senza precedenti, e il settore dei trasporti emerge come punto focale per la
necessaria transizione ecologica. Attraverso una serie di accordi e impegni,
organizzazioni come l'IRU (International Road Transportation Union) e l'ITF
(International Transport Workers’ Federation) hanno sottolineato la cruciale
importanza di una transizione equa nel settore dell'autotrasporto, contribuendo
così agli obiettivi climatici previsti nella COP28.
L'Italia, in particolare, affronta sfide significative nel
settore dei trasporti, che nel 2019 rappresentava il 25,2% delle emissioni
totali di gas serra. Mentre il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)
propone iniziative per riformare la mobilità, la transizione ecologica richiede
un impegno deciso verso l'elettrificazione dei trasporti e il potenziamento
delle reti di ricarica.
L'analisi dei dati mostra che il trasporto su strada genera
una percentuale considerevole di inquinanti atmosferici, evidenziando la
necessità di affrontare le sfide in modo globale, coinvolgendo governi, imprese
e lavoratori. IRU e ITF insistono sulla promozione di una transizione equa,
migliorando le condizioni di lavoro degli operatori e rendendo la professione
di autista più attraente.
La riflessione sulle sfide ecologiche si estende anche agli
investimenti e al capitale umano. Il PNRR propone interventi che mirano a
potenziare la rete elettrica e ad aumentare la flessibilità della domanda
elettrica, sottolineando la necessità di investimenti in ricerca e sviluppo e
nella produzione di batterie.
Al fine di sostenere l'Unione Europea nella transizione
verso modalità di trasporto più sostenibili e nell'adempimento degli obiettivi
di neutralità climatica, il Consiglio ha ufficializzato la sua posizione
generale riguardo alle nuove normative sulla registrazione delle emissioni di
gas serra nei servizi di trasporto.
Gli obiettivi principali della proposta, inclusa nel
pacchetto legislativo per rendere più ecologico il trasporto merci, mirano a
migliorare il calcolo e le informazioni sulle emissioni di gas serra nel
settore del trasporto. Ciò consentirà ai clienti di fare scelte informate a
favore delle opzioni di trasporto più sostenibili.
Il progetto di regolamento stabilisce un quadro normativo
comune, basato sulla norma ISO, per la registrazione delle emissioni lungo
l'intera catena del trasporto multimodale. L'obiettivo è garantire parità tra
diverse modalità di trasporto, segmenti e reti nazionali dell'UE. Sebbene il
calcolo e la comunicazione delle emissioni non siano obbligatori, devono essere
rispettati se richiesti dalla normativa nazionale.
Il Consiglio ha apportato modifiche per evitare duplicazioni
normative, facilitare l'implementazione da parte delle PMI e creare banche dati
complete. Gli Stati membri avranno la possibilità di applicare norme più
rigorose a livello nazionale, esclusi i trasporti effettuati dalle PMI.
Infine, sono state apportate modifiche ai poteri conferiti
alla Commissione per coinvolgere gli Stati membri nell'attuazione del
regolamento. Le fasi successive prevedono colloqui tra il Parlamento europeo e
la presidenza entrante, dopo l'approvazione della posizione del Parlamento.
La proposta fa parte del pacchetto legislativo per rendere
più ecologico il trasporto merci, contribuendo agli obiettivi di neutralità
climatica dell'UE entro il 2050. La metodologia adottata segue la norma ISO
14083:2023, assicurando un allineamento globale. La proposta si focalizza su
sette aree chiave, includendo la definizione di metriche armonizzate e regole
di trasparenza per le emissioni di gas serra e l'implementazione di un sistema
di verifica affidabile.
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